Ti parlo di filosofia orientale, in particolare della mia esperienza presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini.
Sommario
Il Diploma di filosofia orientale
Sono proprio contento di aver terminato questo percorso biennale (2021-2022) in filosofia orientale e interculturale presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini Mi ha permesso di conoscere cose che non sapevo e di perfezionare alcune conoscenze che già possedevo.
Approcciare certi argomenti senza una guida, seppure con entusiasmo, può far incappare in autori di parte o superficiali, saltare quelli importanti, oppure correre il rischio di apprendere alcuni concetti deformati dal filtro della ns. cultura occidentale. Per questi motivi consiglio questa scuola a chi è interessato al pensiero orientale.
La consiglio anche a chi ha frequentato il liceo classico, per controbilanciare un certo “etnocentrismo filosofico” dei programmi ministeriali.
Ogni mese c’è un seminario dove vengono introdotti gli elementi essenziali di alcuni soggetti (filosofia occidentale, islamica, ebraica, varie scuole del buddhismo, yoga, vedanta, psicologia transpersonale, filosofia interculturale, ecc..) e viene consigliata una bibliografia di riferimento.
Ci sono due percorsi: Diploma e Master, io ho frequentato il primo. Salvo poche eccezioni, in Italia non esiste il “Minor” come percorso di studi formalizzato all’interno di un corso universitario
più ampio. Si può dire che adesso anche io abbia conseguito il mio Minor. «La Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa è oggi conosciuta come la Scuola di maggiore prestigio nel confronto e dialogo del pensiero occidentale e orientale, in campo filosofico e antropologico. Utilizza un approccio interculturale che rifiuta l’idea che una sola cultura possa dare conto, con i propri parametri e categorie, dell’infinita complessità del reale e dell’evoluzione del pensiero umano. In forza della propria spiccata vocazione interdisciplinare, si prefigge di colmare lacune presenti nella formazione universitaria quali la filosofia comparativa e la psicologia transpersonale» […]» (Dal sito)
Multiculturalità e interculturalità
Esiste una differenza tra multiculturalità e interculturalità. La prima si ha quando le culture condividono gli stessi spazi, ma non si contaminano, la seconda quando c’è uno scambio attivo tra diverse culture che comporta contaminazione. La filosofia orientale è anche questo e forse lo è soprattutto per noi occidentali, proprio adesso che l’oriente ha scelto il nostro modello di sviluppo.
Ho imparato che per capire l’oriente, bisogna conoscere l’occidente e per cercare di comprendere altre culture bisogna abbandonare un certo etnocentrismo anche involontario.
Nello stesso tempo non bisogna pensare che l’oriente sia più profondo e più saggio dell’occidente, solo perché magari lo percepiamo come più esotico. Si tratta di un pregiudizio provinciale. Per esempio per chi ha problemi psicologici, a mio avviso, è più utile rivolgersi alla psicoanalisi che ad una delle tante scuole di filosofia orientale, anche se alcune terapie traggono spunto da pratiche meditative orientali.
Inoltre, interculturalità non significa rinuncia alla propria identità, non significa pensare che altre culture possano solo insegnarci cose buone, come purtroppo molti italiani pensano nei confronti di tutto ciò che viene dall’estero. Infine, lo stesso termine filosofia orientale, non è propriamente esatto e forse bisognerebbe parlare di pensiero orientale.